Autore: Paul Verlaine
Titolo: L’angoisse
Nature, rien de toi ne m’émeut, ni les champs
Nourriciers, ni l’écho vermeil des pastorales
Siciliennes, ni les pompes aurorales,
Ni la solennité dolente des couchants.
Je ris de l’Art, je ris de l’Homme aussi, des chants,
Des vers, des temples grecs et des tours en spirales
Qu’étirent dans le ciel vide les cathédrales,
Et je vois du même oeil les bons et les méchants.
Je ne crois pas en Dieu, j’abjure et je renie
Toute pensée, et quant à la vieille ironie,
L’Amour, je voudrais bien qu’on ne m’en parlât plus.
Lasse de vivre, ayant peur de mourir, pareille
Au brick perdu jouet du flux et du reflux,
Mon âme pour d’affreux naufrages appareille.
Traduzione
Natura, nulla di te mi commuove, nè gli almi
campi, nè l’eco vermiglia delle pastorali
siciliane, non le pompe aurorali
nè la sollenità dolente dei tramonti.
Rido dell’Arte, rido dell’uomo, dei versi,
dei campi, dei templi greci, delle torri a spirale
che protendono al cielo vuoto le cattedrali
e con gli stessi occhi vedo i buoni e i perversi.
Non credo in Dio, rinnego ed abiuro
ogni pensiero e, quanto quella vecchia ironia
l’Amore, vorrei proprio che non me ne parlassero più.
Stanco di vivere e avendo paura di morire,
la mia anima, scafo dei barosi in balìa,
per orridi naufragi si prepara a partire.
Fotografo: Alessandro Gobello
Scuola: Liceo Statale Carlo Tenca – Milano
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